ICE CREAM 2/2

domenica 13 maggio 2007
Mi presento puntuale e tirato a lucido sotto casa sua, la chiamo e lei scende quasi subito, indossa dei jeans attillati ed una maglia chiara che le illumina il viso. Il ristorante è molto carino, scegliamo un tavolo vicino alla vetrata e subito una cameriera si presenta con un sorriso stampato sul viso ed il menù. Sono piuttosto in difficoltà perché in genere non gradisco molto il pesce quando è cotto e non ho la minima idea di che sapore abbia da crudo; comunque ostento sicurezza e mi faccio consigliare con dovizia cosa mangiare. Alla fine prendiamo del sushi e della birra giapponese. Dopo qualche minuto torna la cameriera sorridente con le nostre birre, una ciotola di piselli ancora con la buccia e due pezze umide e caldissime. Madeleine prende la pezza e si strofina le mani con cura, io la imito anche se trovo questa usanza del tutto inutile visto che mi sono lavato le mani appena entrato nel ristorante. Ultimato questo rito guardo i piselli con sospetto, lei mi spiega che sono una specie di antipasto e che sono deliziosi, alla fine li assaggio poco convinto e ne rimango folgorato. Tanto semplici e tanto buoni quasi da non crederci, quando la cameriera ritorna a raccogliere le pezze cerco di farmi spiegare come si preparano, lei con gentilezza mi dice che fa la cameriera e mica la cuoca e mi sbologna. Il sushi è squisito, Madeleine mi insegna come stemperare il wasabi nella salsa di soia e mi raccomanda di mangiare l'uovo per ultimo.
Mentre la conversazione si srotola su vari argomenti parlo senza freni e mangio assaporando il cibo con pazienza. Ad un certo punto mi racconta che ha avuto un ragazzo giapponese diversi anni fa a Parigi, era stata con lui circa un anno, allora incuriosito gli chiedo senza nessuna malizia come sono i ragazzi giapponesi. Forse mi fraintende e mi risponde secco:”non un gran che”. Io replico che magari era solo lui un po' scarsino e che non bisogna fare di tutta un'erba un fascio. Lei mi lascia completare e poi mi dice che ha molte amiche giapponesi pronte a sottoscrivere le sue affermazioni. La faccenda mi ha rabbuiato, pensare ad un intero paese che fa male l'amore mi sembra una delle cose più tristi al mondo, beh bisogna anche dire che deve essere un posto pieno di prospettive per chi ha voglia di fare!
La discussione fila via liscia ancora per un po', fino a quando non salta fuori che ha avuto anche un fidanzato italiano. Allora un po' spaventato da quanto sentito poc'anzi gli chiedo senza giri di parole se l'italiano se la cavava bene. Lei mi guarda con uno sguardo pieno di complicità che sembra dire “ma secondo te, perché sto mangiando in un ristorante giapponese con un italiano e non con un giapponese in un ristorante italiano”. Ufficialmente però, ne conferme ne smentite.
Usciamo dal ristorante e lei mi chiede cosa voglio fare, io le rispondo che potremmo bere qualcosa, allora lei mi dice, in inglese, se voglio salire da lei che ha del sake e della birra giapponese. Io accetto di buon grado, lei a quel punto mi ripete la frase nel suo italiano stentato, è così sexy che ad ogni parola che aggiunge mi sento sempre più eccitato, tanto che alla fine della frase ho diversi problemi a camminare. Saliamo in casa sua, è un monolocale con una vista eccezionale e semplice nell'arredamento. Lei accende delle candele, mette un cd di musica brasiliana e mi mostra delle foto di quando è stata in Giappone. Mi racconta del viaggio e mi consiglia di andarci il prima possibile. I scovo nella libreria un libretto per turisti inglese-italiano, uno di quei mini dizionari dove trovi le frasi stupide del tipo “Posso avere una piazzola all'ombra per la mia tenda?”. Salto la sezione “come dire di no ad un uomo che ti importuna” e mi concentro su quelle da dire al meccanico quando la tua auto è in panne. Io leggo le frasi in inglese e lei le traduce in italiano, ce la ridiamo per un po' poi mi avvicino e la bacio. Dopo qualche minuto mi sorprendo a soppesarle con il tatto la grandezza del capo, è di discrete dimensioni, ma certo non paragonabili a quello più grande che mi sia mai capitato tra le mani.
In quel momento, per la prima volta da quando sono partito e solo per un brevissimo istante ho avuto una gran voglia di tornare a casa.

8 commenti:

  • carlo

    Ciao ale
    ho appena finito di leggere i due nuovi "racconti romanzati" di maggio .... ho avuto qualche difficolta a capite la cronologia degli eventi: al ristorante con Madeleine sei andato il 13 o il 14? io credo il 14 visto che nel 1°racconto chiudi dicendo dell'invito! ma le date in alto (nel titolo) sono invertite...
    inoltre le frasi di chiusura del racconto al ristorante mi hanno molto confuso !!?!??
    "mi sorprendo a soppesarle con il tatto la grandezza del capo"
    o CAPO è un eufemismo per non dire ...... o mi devi spiegare come si fa a misurare con il peso una grandezza (Chili=metri ???? due sistemi di misura non compatibili... e se te lo dice un Geometra puoi crederci)
    P.S. buono il gelato al cioccolato franco/americano?

  • Alessandro Teruzzi

    Le date sono relative al momento in cui ho salvato i file e siccome l'ho fatto intorno a mezzanotte possono essere diverse.

    Intendevo proprio la testa.

    Squisito.

  • carlo

    be a questo punto urge vedere foto
    di questo "capo" soppesato.
    P.S. non mandare la foto della sua nuca mi raccomando ....

  • Marcello Novelli

    ... e gia' che ci siamo, potresti anche chiarire di chi e' "quello più grande che mi sia mai capitato tra le mani".
    La mia domanda e': da quando vai in giro a "soppesarle con il tatto la grandezza del capo".
    Inoltre da una persona di scienza, anche se in versione "romanzata", non mi aspetto tante inesattezze.

  • Capo Grande

    Ciao a tutti, ero un po' indecisa ma ve lo devo dire: io esisto, sono quella con il capo grande...

  • Marcello Novelli

    Capo Grande, magico spirito indiano, se sei chi penso io sei veramente un mito.

  • Alessandro Teruzzi

    Per evitare spiacevoli fraientendimenti devo precisare che "il magico spirito indiano" non risiede in Piemonte.

  • Alessandro Teruzzi

    Ciao a tutti.
    Pensavo non fosse necessario specificarlo. Comunque vi chiedo la cortesia di evitare volgarita' tanto marcate.
    Inoltre saro' costretto a cancellare tutti i post di cui non conosco il nome del mittente.

    Ale (o Beppe per chi preferisce)