ICE CREAM 1/2

lunedì 14 maggio 2007
Una decina di giorni fa sono andato con i miei due compari giapponesi, ormai siamo quasi inseparabili, in un Jazz Club a sentire un po' di musica, li avevamo appuntamento con una nostra compagna di classe, naturalmente anche lei giapponese di nome Kaiano.
Appena ho avuto occasione di parlarle mi ha subito suscitato un certo senso di ammirazione mista a simpatia. Mi ha raccontato che lei era impiegata in una compagnia assicurativa a Tokio e che due anni fa ha deciso di cercare di diventare una pianista jazz professionista, quindi ha lasciato il lavoro ed il suo paese e si è trasferita a NYC. Adesso parla un'inglese discreto e suona due sere alla settimana in un ristorante giapponese.
Prima di andare al pub passiamo a casa di Madeleine (una amica di Kaiano) a bere qualcosa. Madeleine è francese, carina, con un bel fisico, un ottimo gusto nel vestire e vive a NYC ormai da cinque anni. Le mie capacità di comprensione dell'americano sono sorprendentemente migliorate, nonostante ciò mantengo un certo timore reverenziale nei confronti dei nativi; l'inglese delle persone asiatiche non è dei più facili da decriptare, perciò quando ho sentito parlare Madeleine non mi è sembrato vero. Avevo finalmente di fronte una persona con l'inglese fluente, l'abitudine a parlare con gli stranieri e fatto da non sottovalutare era europea! Andiamo al club ed io e Madeleine ci sediamo vicini, parliamo per gran parte della serata, lei mi corregge con molta cortesia i miei errori e mi insegna nuovi vocaboli. Scopro che parla anche un po' di italiano e questo mi è di aiuto nei momenti difficili del dialogo. A metà serata ci scambiamo i numeri di telefono. Ogni tanto con l'orecchio capto qualche parte del discorso dei miei amici giapponesi che nonostante stiano parlando praticamente tra compaesani continuano ad usare l'inglese.
Lascio passare qualche giorno e le mando un messaggio per invitarla a bere una birra, lei mi risponde che da un po' stava pensando di chiamarmi e che quindi accetta molto volentieri. Lei vive a Manhattan in Broadway Avenue, molto vicina a Central Park in una zona meravigliosa della città, andiamo in un pub non lontano da casa sua. Io mi bevo due Guinness e lei due bicchieri di vino bianco, sostengo il dialogo piuttosto bene e parliamo dell'Italia e della Francia, di politica e di abitudini, di quanto tutto sommato ci assomigliamo e di quanto siamo diversi dai tedeschi. Ad un certo punto il discorso cade sulla cucina asiatica e lei mi invita ad andare con lei ad un ristorante giapponese il giorno dopo, io rimango piacevolmente sorpreso ed accetto di buon grado. La accompagno sotto casa, la saluto con un abbraccio ed un bacio sulla guancia, la ringrazio per la serata e la guardo entrare nel suo portone prima di andare verso la metropolitana.
Ah quasi dimenticavo! Madeleine è splendidamente nera e mentre mi incammino verso casa ed inforco gli auricolari del mio iPod, penso che NYC è come una enorme gelateria e che mi è proprio venuta voglia di cioccolato.

3 commenti:

  • carlo

    ciao ale
    una curiosità chi è la ragazza nella foto?
    Visto che non è di colore e dall'aspetto non sembra neppure cinese, coreana ecc............ e da come si copre il viso non è che per caso è un altro dei tuoi nuovi "amichetti"?
    Comincio a sospettare che durante la tua permanenza a Torino abbia conosciuto il giovane rampollo di casa Fiat Lapo.
    ciao Carlo e Ilaria

  • Marcello Novelli

    Ciao Beppone (e non Ale come ami farti chiamare ora),
    visto che non scrivi tu, scrivo io e non si tratta di un romanzo.
    E' venerdi' sera, e anche per questa settimana ho dato. L'ufficio e' gia' mezzo vuoto, ma ho ancora un paio di cose da finire e non e' il caso di lasciarle per la settimana prossima.
    Tra un po' esco, un salto in Comune per vedere se ci sono novita' e poi a casa per passare il fine settimana con mia moglie e con quella pancia che tra un po' sara' mio figlio.
    Dai, di la verita' che ti e' gia' venuta voglia di tornare a casa. Lo sai cosa intendo. A presto.

  • Alessandro Teruzzi

    Ciao Marcello,
    devo dire che il programma della tua serata non e' niente male. Comunque penso che in questo momento non ci sia al mondo qualcosa piu' lontano da me di quello che hai appena descritto.

    Spero che tu capisca cosa intendo.

    Ale